Il Male non è mai stato così interessante

Il Male non è mai stato così interessante

È da tempo che volevo parlarvi della Trilogia del Male di Roberto Costantini, uscita ormai un po’ di anni fa e composta da “Tu sei il male”, “Alle radici del male” e il “Il male non dimentica”.

Si tratta di un’opera di quasi duemila pagine nel suo insieme, eppure, è scritta in modo talmente scorrevole che si può finire in pochi giorni, come accade a quei rari libri che ti tolgono il sonno per sapere “come va a finire”.

A bloccarmi nell’intento è sempre stato il fatto di non sapere bene da quale chiave di lettura iniziare per definirla, in quanto è un caleidoscopio di situazioni, trame, ambientazioni, che spesso sfuggono al genere poliziesco a cui appartiene. C’è infatti sempre una storia di omicidi contemporanei sui quali indagare, ai quali si affianca un recupero costante e sfaccettato della memoria e del passato del commissario Balistreri, un uomo che è un compendio della storia italiana dagli anni ’70 fino ai giorni nostri.

A suo tempo, a colpirmi fu però il curioso intreccio calcistico/poliziesco del primo libro.  11 luglio 1982, una data indimenticabile per gli italiani. La sera della vittoria al mondiale di Spagna 82, Elisa Sordi, giovane impiegata di una società immobiliare del Vaticano, scompare nel nulla. L’inchiesta viene affidata al giovane commissario Michele Balistreri. Arrogante, svogliato, insopportabile, prende sottogamba il caso e solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si mette d’impegno, ma è troppo tardi e il delitto rimarrà insoluto. Per uno strano gioco del destino, il 6 luglio 2006, mentre gli azzurri battono la Francia ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Per il commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri della Capitale è un duro colpo che riaprirà vecchi armadi pieni di scheletri.

Già una trama così accattivante basterebbe a farne un consiglio prezioso di lettura, e i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti dall’autore lo dimostrano, ma c’è molto di più. Il passato di Balistreri, pagina dopo pagina assume un’importanza sempre maggiore, partendo dalle sue origini nella Libia coloniale, il mistero della scomparsa della madre, i legami con gli amici, i turbolenti anni ’70, le connessioni mafiose del padre.

In un parallelo con Stieg Larsson e la sua trilogia Millennium, Costantini parte con un poliziesco ma finisce per creare un mondo narrativo nel quale tutti noi siamo comparse o abbiamo qualche collegamento o ricordo. Altro merito non da poco, finita la trilogia, il protagonista le sopravvive e diventa il fulcro di altri tre libri molto ben riusciti “La Moglie Perfetta”, “Ballando nel Buio” e “Da Molto Lontano”.

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