Un Mistero in Galizia

Un Mistero in Galizia

Ma non è che ci parlerete solo di gialli nordici?

Già immagino la domanda di un distratto lettore del nostro Blog, che al terzo post consecutivo di autori scandinavi sente un brivido nevoso lungo la schiena.   

Certo che no caro lettore, stai più che tranquillo. Nel nostro continuo peregrinare pallido e assorto (ah no quello era “meriggiare”) tra biblioteche, mercatini e rete, siamo alla continua ricerca di chicche che ben si sposino con la filosofia slow del nostro manifesto. E oggi ci fermiamo in Spagna, più precisamente in Galizia, regione di mare, buon cibo e vino ancora migliore, con l’immanente presenza dell’Oceano, che la unisce e la isola dal resto del mondo.

“Occhi di Acqua” di Domingo Villar, è il primo romanzo di una trilogia scritta in quindici anni che vede protagonista la coppia formata dall’ispettore gallego Leo Caldas e dall’iroso poliziotto aragonese Rafael Estevez. Già il confronto tra i due vale il prezzo del biglietto e a questo si aggiunga una storia leggera, che scorre sottile tra le pagine del romanzo come una brezza estiva.

Gli occhi d’acqua sono gli occhi azzurri di un sassofonista jazz, orribilmente ammazzato nel suo appartamento. Per scoprire chi lo ha ucciso, il malinconico Caldas dovrà condurre un’indagine molto tradizionale, scavando nel passato e nelle frequentazioni del musicista, più intralciato che aiutato da Estevez, in continuo contrasto con la flemma e la vaghezza dei caratteri Galiziani.

La verità apparirà semplice, ma come sempre, lo diventerà soltanto dopo essere stata svelata, e quando il lettore lo farà, scoprirà pure di aver fatto un viaggio in una terra bellissima, che gli è entrata sotto pelle, insieme a due compagni di viaggio che avrà voglia di rivedere al più presto.

Proprio per questo, leggeremo e recensiremo anche gli altri due libri della serie: La spiaggia degli affogati (2009) e L’ultimo Traghetto (2019).

Un ultimo pensiero sulla difficoltà di reperire Occhi d’Acqua, un libro del 2006. Non trovandolo in giro, abbiamo optato per la Biblioteca. Un consiglio che non costa niente ma che rende sempre felice noi lettori.

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