Nostre Signore del Giallo (Svedese)
Parto in questo articolo da un ricordo personale. Marzo 2009, New York. Ero nella grande mela per ragioni di lavoro, e da parecchi mesi mi trovavo in una specie di loop letterario per il Giallo Svedese, che, grazie all’intuizione di una casa editrice all’avanguardia nel talent scouting come Marsilio, aveva invaso le nostre libreria e il mio piccolo mondo di lettore. Prima di partire avevo scoperto una serie di autrici che mi incuriosivano molto, e ricordo che girai molte librerie newyorkesi alla ricerca dei loro libri. Sto parlando di ASA LARSSON (non è parente del più noto Stieg) con la sua serie sull’avvocatessa Rebecka Martinsson, di LIZA MARKLUND con i libri con protagonista la fotoreporter Annika Bengtzon, di VIVECA STEN, con la serie degli omicidi sull’isola di Sandham. Al mio ritorno feci incetta dei loro libri e qualche anno dopo arrivò la vera regina del giallo svedese, CAMILLA LACKBERG con la serie di gialli ambientati nella località balneare di Fjallbacka, che vede in azione Erica Falck e il marito Patrik Hedstrom. In poco tempo, questa autrice ha conquistato ogni tipo di lettore, non solo quelli di genere, ottenendo nel nostro paese un successo con pochi epigoni.
Alla base del successo di queste autrici vi sono alcune tematiche ricorrenti, che rientrano nel manifesto dello slow thriller. Omicidi misteriosi, indagini che vanno a scavare nel passato delle vittime e si ricollegano a fatti storici ben precisi, ritmi lenti ma costruzione accattivante e densa di tensione narrativa. Investigatrici e investigatori la cui vita personale entra prepotentemente nell’arco narrativo. Le protagoniste sono spesso madri con figli piccoli e la gestione familiare si intreccia a quella investigativa, rendendo più umani e credibili i personaggi.
Sono tutte autrici in grado di creare serialità di grande successo, a cui il pubblico di appassionati lettori si affeziona e non vede l’ora di aggiungere il nuovo capitolo della saga e in alcuni casi, come è successo alla stessa Lackberg, fatica a seguirla in nuovi progetti in cui non ritrova le stesse caratteristiche e qualità.
In Svezia (ma non solo) il Giallo è donna. Per fortuna.